martedì 6 marzo 2018

Donne di altri tempi...

Chi, come me, è nato negli anni '80 conosce relativamente poco il vero risparmio che veniva adottato nelle famiglie dei nostri genitori, famiglie solitamente molto numerose in cui bisognava realmente stare molto attenti all'uso del denaro sia per quanto riguardava l'alimentazione che per vestiario e tutto il resto. Mio padre mi racconta spesso la vita vissuta dalla mia cara nonna e anche io ho molti ricordi di lei e di come si dava da fare per gestire la sua grande famiglia composta da ben 11 figli. Mi racconta di come condivideva vestiti, scarpe, libri scolastici e i rari giochi, spesso autoprodotti, insieme ai fratelli. Mi racconta di come dormivano tutti insieme nella stessa stanza, di come la mia nonna si recava nei campi per lavoro con i tanti figli a seguito, e di come adagiava i più piccoli su un mucchietto fatto di foglie di vite per intrattenerli mentre lei si occupava dei lavori che bisognava svolgere, di come alla fine del lavoro si raccoglieva sempre della verdura di campo che una volta bollita si trasformava nel loro pasto succulento, dell'odore del pane appena sfornato che la mia cara nonna era solita preparare, anche quando il suo pancione la rendeva un pò impedita nei movimenti, perchè sapeva che così con una spesa minima avrebbe di certo sfamato la sua grande famiglia. Delle lunghe camminate, e non di piacere, perchè allora i piedi erano il mezzo di trasporto più usato anche quando il tragitto non era breve. La mia nonna era solita portare il pranzo al nonno e ai figli in campagna e quindi munita di buona volontà, che veramente non le mancava mai, con il suo sempre presente pancione partiva per lunghi tragitti e con il fagotto di cibo, che di sicuro conteneva verdura fresca di campo e pagnotta calda, da un lato e con i bimbi piccoli in braccio e altri al suo seguito. Eppure non era mai stanca, non si lamentava mai e dopo la sua intensa giornata di lavoro era pronta anche per l'ulteriore zappata al suo orto, sempre ben fornito e ben curato, una visita al pollaio per ritirare le uova fresche, pronte per essere usate per la cena, e poi di corsa a lavare i panni, rigorosamente a mano e con acqua fredda, perchè servivano urgentemente per i giorni seguenti in quanto i loro armadi non erano molto forniti.

 Donne di altri tempi...
donne vere, grandi donne, che riuscivano a preparare grandi pranzi con poco, che partorivano in casa e l'indomani erano già pronte per una giornata di lavoro, che sapevano cucire, che coltivavano l'orto, avevano il bestiame e se ne occupavano da sole, che impastavano chili e chili di farina e che lavavano lenzuola enormi e la centrifuga era solo nelle loro mani...
già!!! Donne di altri tempi.

Come possiamo comprendere noi, figli dell'era moderna, la pesantezza delle loro giornate, il livello della loro stanchezza fisica dopo almeno 18 ore di lavoro pesante? Ecco, forse non lo capiremo mai!

Noi, che usciamo tutte le mattine, rigorosamente in auto, per andare a comprare il pane, perchè se impastiamo già solo un chilo di farina ci sentiamo delle eroine.
 Noi, che non andiamo a lavoro se abbiamo i bimbi piccoli o ricerchiamo subito l'aiuto di baby-sitter e asili nido.
Noi, che spesso compriamo la verdura di campo perchè raccoglierla da se può risultarci faticoso. 
Noi, che ci sentiamo un pò malate se abbiamo il pancione e ci facciamo coccolare per mesi dopo il parto.
 Noi, che difficilmente abbiamo preparato il pane cotto per i nostri figli perchè latte in polvere, liofilizzati, omogeneizzati e brodo pronto sono più facili da preparare.
 Noi, che se ci facciamo una lunga camminata è solo per piacere e non ci dimentichiamo di certo di mettere prima la protezione solare, e se magari dobbiamo portarci i bimbi sarà col passeggino o con il marsupio.
 Noi, che raramente laviamo panni a mano e che accendiamo la lavatrice anche solo per un chilo di bucato che poi ovviamente metteremo in asciugatrice così evitiamo di stirare. 

NOI, figli dell'era moderna, figli del consumismo, che non sappiamo mai cosa indossare pur avendo l'armadio pieno, che abbiniamo le scarpe con la borsa, che cambiamo ogni giorno colore di rossetto e ombretto, che andiamo dall'estetista per avere sempre una manicure d'effetto, noi, che ci riempiamo i cassetti di prodotti per il viso perchè non accettiamo di vederci le rughe e che corriamo ai ripari non appena fa capolino anche solo un capello bianco...
...Noi che nonostante possediamo tanto siamo sempre alla costante ricerca di qualcosa, ma non sappiamo cosa, che ci possa regalare una grande gioia, perchè spesso non siamo felici, o se lo siamo, lo siamo per poco, perchè abbiamo tutto e vorremmo sempre altro. 

Come possiamo capire la gioia che provavano le nostro nonne quelle rare volte che indossavano un vestito nuovo, loro che spesso di nuovo non avevano neanche l'abito bianco che di solito  veniva prestato.

Ma la cosa che più mi fa riflettere è chissa cosa penserebbero loro vedendo noi donne oggi, se proverebbero della sana invidia o solo compassione per come ci siamo ridotte, nella continua ricerca del benessere quando loro il benessere vero lo avevano già in mano 
 Stava nelle piccole cose, nel piacere di stare tutti insieme nella tranquillità di una vita di sicuro meno frenetica della nostra,  felici con poco, felici per un abbraccio, uno sguardo, un piccolo pranzo ma condiviso con le persone care e la semplicità delle loro giornate, vissute lavorando si ma non correndo tra un impegno e l'altro come ormai facciamo noi e quando ci si riuniva si passava tempo di qualità senza nessun smartphone a distrarre l'armonia familiare. 

Beh forse a volte un pò di sana invidia la provo io nei confronti dell'andamento della loro vita. L'era del consumismo ci rende si ricchi, ma solo di oggetti, bisognerebbe almeno un pò adesso ritornare alla ricerca di quei valori, valori veri, che sono stati punti cardine nelle famiglie di una volta e che noi oggi abbiamo purtroppo un pò accantonato.