martedì 26 giugno 2018

Noi mamme MULTITASKING...


Disegno del mio piccolo Gabriele



Chi, come me, ricorda lucidamente quando da ragazzine ci lamentavamo di essere stanche perchè magari avevamo studiato e la mamma ci pregava di dare una mano nelle faccende domestiche?

Lo ricordo, e come se lo ricordo!!! Avevo come la sensazione che mi chiedessero di fare non so che, non capivano quanto avevo già faticato io, perchè obiettivamente faticavo, ma, c'è un ma...non avevo assolutamente idea di quanto faticava durante il giorno la mia mamma. 

E' proprio vero quanto mi ripeteva proprio lei spesse volte "QUANDO SARAI MAMMA CAPIRAI"...certo lei si riferiva alle paure e preoccupazioni di una mamma e questo è un capitolo a parte e degno di un post a parte perchè io, così ansiosa come sono, di paure e preoccupazioni ne ho parecchie e ci faccio i conti tutti i giorni, ma oggi, con gli occhi da adulta e con tre bambini all'attivo mi chiedo:

 "ma quante capacità abbiamo noi mamme?"

Sicuramente tante visto che molti hanno più volte utilizzato il termine multitasking proprio per definirci, termine che ricordo essere nato per definire, in informatica,  la capacità di un sistema operativo di eseguire più programmi contemporaneamente.

Infatti, pensandoci bene, è proprio questa la più grande capacità che ci contraddistingue e mi sorge spontaneo dire che non è innata, ripensando a me da ragazza, che si amavo fare molte cose contemporaneamente ma mi stancavo molto presto, ma allòra non avevo ancora la benchè minima idea di cosa fosse la stanchezza vera e propria.

Mi ritrovo oggi, con i miei 38 anni, con tre bambini all'attivo di 10, 7 e 4 anni, super felice e super emozionata nel vederli crescere, ma aggiungerei (e ci sta) super stanca...

...ma quanto è faticoso crescere oggi un bambino? Si distreggiano già loro, poveri cuccioli, tra mille impegni e noi dobbiamo obbligatoriamente stargli dietro.

 Ed è così che corriamo tra scuola, palestra, danza, compleanni, dentista, pediatra, incontro scuola-famiglia, visita ai compagnetti e chi più né ha più né metta...

...ma  ricordiamoci pure che a contornare il tutto, il più delle volte, si ha la fortuna di avere un lavoro (perchè nonostante la stanchezza in più è pur sempre una fortuna), si deve stare dietro una casa, e già di per sè l'essere casalinga è così stancante da meritare uno stipendio da senatore, e poi dovremmo anche, perchè ci tocca, dedicare del tempo a noi.

Quindi ditemi voi, siamo o non siamo meglio di un sistema operativo di ultima generazione?

I maschi che leggeranno forse non lo ammetteranno mai ma di sicuro il cervello di noi donne è stato progettato per svolgere contemporaneamente innumerevoli mansioni nel migliore dei modi.
Certo navigando un pò sul web emergono dati di ricerche a dir poco strabilianti, ovvero secondo alcune ricerche economiche una mamma fa in media 94 ore di lavoro al giorno che significherebbero, se retribuite, circa 83 mila euro all'anno...sono ricca e non lo sapevo!!!


 Ma forse il merito più grande è proprio dei nostri meravigliosi figli, perchè è grazie a loro se queste nostre qualità sono emerse, è grazie a loro se siamo taxiste, cuoche, infermiere, insegnanti, lavandaie a tempo pieno ecc ecc.

E' proprio grazie a loro e all'amore ''smodato'' che nutriamo nei loro confronti che riesciamo a fare mille e più cose al giorno senza che in realtà ci pesi, perchè si è vero ci sentiremo di sicuro stanche ma l'amore che riempie il nostro cuore e la certezza di aver dedicato del tempo per far felici loro ci da una carica e una forza che mai e poi mai avremmo creduto di avere e allora che ben venga trovare  grandi termini che rappresentino le nostre qualità, perchè in fondo ce lo meritiamo, perchè in fondo valiamo!

mercoledì 20 giugno 2018

I bambini e la fantasia






Quante volte da piccoli abbiamo sognato ed immaginato la nostra vita da grandi? O fantasticato su una storia mille miglia lontana dalla realtà?


Ricordo perfettamente come, da bambina, mi immedesimavo nei miei sogni e come tutto appariva così reale.

Mi ritrovo oggi ad osservare i miei figli, persi nei loro sogni ad occhi aperti...
  ...loro che riescono a vedere un diamante in un sasso, un castello in una stanza,  un mondo parallelo dietro una vite dove l'uva ancora acerba non è altro che una pallina da ping-pong e la terra nera della calda sabbia dorata, ed oggi mi sembra strano...

... io non ho più il pensiero magico che ha caratterizzato la mia infanzia e che oggi riesco a riconoscere negli occhi sognanti dei miei tre bimbi. 
 
Il pensiero dei bambini, la loro immaginazione, si differenziano molto dal modo di pensare dell’adulto che, per forza di cose, deve essere sempre razionale e logico, in quanto i problemi ahimè non si risolvono di certo con la fantasia.

Loro invece, riescono sempre a costruire una realtà sicura, parallela alla nostra, che li tranquillizza, che li fa sentire forti e che noi genitori abbiamo il compito di stimolare ed incentivare.

Spesso istintivamente li correggiamo, cercando di spiegare che non sempre è tutto semplice, tutto scontato così come appare ai loro occhi.
 Ma è anche bene non insistere nello spiegare sempre tutto ed ogni cosa in modo razionale, perché crescendo acquisiranno da soli la concretezza della vita, quindi credo sia giusto dar loro un certo limite ma lasciarli ugualmente sognare perché in fondo non ci vedo niente di male nel sognare di essere un giorno una principessa, o un astronauta o un importante ingegnere

... in fondo è anche bello vedere la felicità nei loro occhi mentre sognano, o vederli aspettare ansiosi che Babbo Natale scenda dal camino, o che La Fatina dei Denti porti loro un soldino. 
Non può di certo nuocere dare libero spazio alla loro fantasia, ne avranno di tempo poi per stare con i piedi per terra e per capire che non basta la perdita di un dente per avere dei soldi in cambio. 

Venire a contatto con la realtà in un tempo precoce può far imbattere il bambino di fronte ad una serie di difficoltà che può vivere in modo drammatico e di conseguenza possono emergere frustrazioni.

Quindi credo sia giusto non ingannarli e dar loro i mezzi per conoscere la realtà, parallelamente con la loro età, bisogna anche cercare di renderli partecipi delle piccole o grandi avversità che possono presentarsi in una famiglia, ma non credo ci sia alcuna ragione nel voler a tutti i costi farli stare con i piedi per terra quando sono ancora piccoli. 

Certo non è detto che il pensiero positivo non sia spesso protagonista anche nella vita di noi adulti!!!

Anche noi abbiamo spesso bisogno di lasciare spazio ai sogni e all’irrazionalità, per risolvere ed uscire da situazioni spesso poco piacevoli, del resto dicono che l’emisfero destro del nostro cervello è dominato dall’emotività e dall’estro, per cui il pensiero magico non ci abbandona mai del tutto, bisogna solo ricordarsi come usarlo nei momenti più bui.