martedì 17 ottobre 2017

Bambini e autodifesa

Stamattina come sempre ho accompagnato la mia piccola alla scuola dell'infanzia e mentre la aiutavo, come di consueto, a posizionare giubotto e zainetto nei relativi posti, vengo chiamata dal suo maestro, il quale mi chiede se Viola mi avesse raccontato cosa era accaduto il giorno prima ed io ho risposto che si, mi aveva detto di aver litigato con una compagnetta e di aver reagito ad uno schiaffo con una tirata di capelli e che io le avevo risposto che non si fa, non si alzano le mani per nessun motivo, ma lei a continuato dicendomi che aveva fatto bene perché il maestro le aveva detto che "quando ci vuole ci vuole"...

sono diventata piccola piccola e non nego di essermi un pò vergognata nel dover raccontare il comportamento di mia figlia e il maestro si è accorto di questo mio imbarazzo. Dopo avermi ascoltata,  mi racconta che si avevano litigato ma che non era stata mia figlia ad iniziare e che addirittura lei è rimasta zitta a farsi insultare e solo dopo aver ricevuto più di uno schiaffo ha reagito con una tirata di capelli e solo allora lui si è permesso di dirle che aveva fatto bene. 



Io gli ho raccontato che in realtà mi rendo conto di non aver mai detto ai miei figli di alzare le mani per difendersi...anzi li incito sempre a chiamare gli insegnanti qualora si verificano situazioni del genere e far intervenire loro per evitare di passare dal lato del torto solo per aver reagito nel modo sbagliato o eventualmente di difendersi verbalmente ma senza mai mancare di rispetto.

 Ma lui in modo molto pacato e tranquillo mi ha spiegato che si è giusto non spingere i nostri figli a difendersi utilizzando le mani ma è anche corretto far capire loro che non si può rimanere fermi e impassibili mentre qualcuno continua ad insultarti. Non nego di essere rimasta a bocca aperta nell'ascoltarlo e di essere entrata un pò in confusione...
 perché allora mi chiedo se forse io con i miei insegnamenti sto invitando i miei figli a non reagire e  mi rendo conto che nel mondo in cui viviamo, con tutto ciò che si sente e che accade ogni giorno, non è più corretto crescere dei figli fin troppo buoni perché fuori la  realtà sarà dura e avranno bisogno di un carattere più che forte per non farsi dominare da nessuno!

 Ma allora cosa dobbiamo suggerire di fare ai nostri figli quando sono oggetto di insulti? Io ho forse insegnato loro ad avere un atteggiamento passivo nei confronti di chi li offende? Dovrei semplicemente dir loro di difendersi lasciando a loro la capacità di capire come?

Ed è qui che iniziano le mie ricerche sul web, nella speranza di riuscire a capire quale realmente sia l'atteggiamento giusto da adottare in queste situazioni. Ciò che mi appare più palese, leggendo, e che bisogna parlare parlare e parlare con i propri figli per cercare di capire ancor di più sul loro modo di  comportarsi quando non sono insieme a noi. Ho anche appreso che l'autodifesa è un istinto che ci porta ad attuare due comportamenti distinti: l'attacco o la fuga, e che bambini incapaci di difendersi spesso possano associare l'invito dei genitori a non picchiare al fatto che la rabbia è assolutamente negativa allontanando così da loro ogni istinto all'autodifesa. Ma ho anche e per fortuna letto che il "non si picchia" resta un imperativo categorico...così capisco che l'insegnante aveva ragione nel non rimproverarla perchè alla fine si è solo difesa ma senza essere aggressiva e capisco anche che noi genitori dobbiamo intanto scrutare il carattere dei nostri figli... se capiamo che sono abbastanza intraprendenti, che non sono bambini eccessivamente solitari e silenziosi, come nel mio caso, è giusto dire loro che la violenza va sempre evitata ...che esistono tanti altri modi "puliti" per difendersi, ma è vero anche che nel caso in qui succedano degli episodi come quello capitato a Viola non bisogna pensare di non aver saputo trasmettere un giusto comportamento ai propri figli perchè in fin dei conti l'autodifesa è un istinto nato con noi.

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